D’azzurro ad un T d’oro (che l’iniziale del nome) accostato da due stelle d’argento e sormontato da un sole parimenti d’oro… meno il campo ch’è… color di rosa. Aggiunge il motto: «Post Nebula Phoebus» forse alludente a disastri sofferti da essa, che poi fu riedificata con sorte migliore.
C. G. Gattini, Delle Armi de’ Comuni della Provincia di Basilicata
Stemma in ferro battuto presente nel palazzo comunale.
Oggi è possibile ammirare uno stemma interamente in ferro esposto nella sede del Comune di Tito. Lo stemma è stato realizzato dal titese Rocco Taurisano, classe 1936, nel 2013, ed è stato donato alla cittadinanza titese nel 2014.
Rocco Taurisano ha cominciato sin da adolescente a lavorare il ferro: prima al seguito di suo fratello maggiore, successivamente presso una bottega di Avigliano, poi a Potenza e, ancora, in Svizzera dove ha vissuto per 11 anni fino al ritorno in Italia, a Tito, nel 1973. Dal 1997, anno del pensionamento, lavora il ferro solo per passione.
Il pannello portante, largo 1100 mm ed alto 1450 mm, è realizzato in ferro battuto. Anche ciascuno degli elementi caratteristici dello stemma su di esso allocati (il sole con i suoi raggi, le foglie di alloro e di quercia, la corona e la “T” di Tito) sono stati realizzati interamente in ferro martellato a mano.
L’opera ha richiesto circa 150 ore di lavoro. Una curiosità: per ognuna delle 13 foglie di quercia sono stati necessari ben 150 colpi di martello!