Si è svolto venerdì 5 febbraio scorso il Consiglio Comunale di Tito, diversi i punti all’ordine del giorno discussi durante la seduta consiliare.
Innanzitutto è stato approvato all’unanimità l’elenco dei beni immobili ricadenti nel territorio di competenza suscettibili di valorizzazione di cui alla D.G.C. n.103 del 03.11.2020, ai sensi dell’ art.58 del D.L. n. 112/2008, convertito in Legge n.133 del 06/08/2008; con tale deliberato si dà mandato agli uffici competenti di procedere con la trascrizione presso la competente Conservatoria dei registri Immobiliari di Potenza, degli immobili di cui alla Tabella A della delibera e conseguente voltura catastale.
Approvata all’unanimità la delibera con la quale si prevede l’alienazione di un’area di dimensione pari a mq 34 a favore di E-Distribuzione s.p.a. per l’installazione di una cabina elettrica in c.da Santa Venere Piazzale Centro Cecilia e di autorizzare la costituzione in favore di E-Distribuzione s.p.a. di servitù di elettrodotto inamovibile sugli immobili interessati dalla linea elettrica MT/B.
Per quanto riguarda il potenziamento della rete fognaria alla c.da Santa Loja, a servizio dei nuclei residenziali e produttivi della zona, tra cui il complesso sportivo Santa Loja ed il villaggio residenziale “Pace”, il Consiglio ha deliberato di apporre il vincolo preordinato all’esproprio sui terreni destinati alla realizzazione delle opere previste nel progetto dei lavori. A seguito, quindi, della deliberazione approvata, Acquedotto Lucano potrà avviare le procedure di gara per la realizzazione delle reti primarie che andranno a completare le urbanizzazioni in un’area ad alta vocazione produttiva e residenziale.
Considerato che diverse sono le richieste di installazione di colonnine per le ricariche elettriche sul territorio comunale pervenute all’ente nelle settimane scorse, il Consiglio Comunale ha ritenuto di dotarsi di un regolamento, approvato all’unanimità, per disciplinare l’installazione e gestione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici su suolo pubblico in aree di sosta pubbliche del Comune di Tito. Al fine quindi di promuovere la diffusione della mobilità elettrica, il regolamento prevede, tra le altre cose, che l’installazione di colonnine di ricarica non viene assoggettata ad alcun onere per l’utilizzo dello spazio pubblico per i punti di ricarica, ove gli stessi eroghino energia di provenienza certificata da energia rinnovabile; il Responsabile della Polizia Locale sarà incaricato della gestione attuativa del regolamento. Come suggerito da un emendamento proposto dalla consigliera Loredana Bruno, e recepito favorevolmente dal Consiglio, l’Amministrazione sarà sollevata da obblighi in caso di dismissione di queste colonnine, al fine di prevenire che futuri cambi societari ingenerino oneri economici per il Comune di Tito.
Una misura, dunque, volta a promuovere la mobilità con veicoli elettrici che contribuirà anche alla riduzione di emissioni acustiche ed inquinanti, oltre al miglioramento della salute e dell’ambiente del territorio.
È stato, inoltre, aggiornato il Piano Comunale di Protezione Civile, votato all’unanimità dal Consiglio, che è stato illustrato nelle sue parti dalla consigliera Luciana Giosa. Anche in osservazione alle disposizioni regionali e prefettizie, sono stati aggiornati i rischi legati ad eventi sismici, idraulici, idro-geologici e alle grandi nevicate. Un aggiornamento necessario per far fronte ai mutamenti di contesto che tenga conto delle variazioni intervenute. Alla luce di pensionamenti e nuove assunzioni, è stato ridefinito l’organico del Centro Operativo Comunale. Come sede del COM (Centro Operativo Misto), che è una struttura sovracomunale che viene attivata quando l’attività di Protezione Civile interessa più Comuni, è stata individuato il Centro per la Creatività “Cecilia” in C.da Santa Venere. Alcune novità normative, inoltre, riconducibili al D.Lgs. n.1 del 2 Gennaio 2018 (conosciuto come “Codice di Protezione Civile”), hanno richiesto, per il rischio sismico, che il Dipartimento Regionale di Protezione Civile definisse alcuni ambiti e alcuni gruppi di Comuni afferenti ai vari ambiti, per i quali Tito è individuato come Comune di riferimento in questa ridefinizione dei contesti territoriali e fanno parte di questo ambito ben 9 Comuni. A seguire, sono state individuate alcune nuove aree critiche, perché se ne è riscontrata la vulnerabilità rispetto a rischi idraulici e idro-geologici. Inoltre, a seguito dell’evento pandemico in atto, è stato introdotto lo scenario di rischio legato alle epidemie.
Di seguito, il Consiglio Comunale ha discusso dell’invito rivolto ai Sindaci dei Comuni del Mezzogiorno da parte del Circolo Culturale “Silvio Spaventa – Filippi” Premio Letterario Basilicata, di porre l’accento sulla questione della distribuzione dei fondi relativi al Recovery Fund, in modo che tali risorse non si concentrino solo nel Settentrione d’Italia, ma che anche i centri meridionali siano oggetto di attenzione. L’invito del Circolo Spaventa-Filippi è stato accolto all’unanimità dal Consiglio e si è deciso di aderire al Manifesto inerente il Recovery Fund promosso dallo Svimez. Il sindaco Scavone ha evidenziato come l’argomento dell’annullamento del gap infrastrutturale tra il Nord ed il Sud del Paese debba essere oggetto di discussione sia nelle sedi centrali del Paese che in quelle comunitarie. Un tema cruciale per il futuro del Mezzogiorno, con il Comune di Tito che ha sempre, in questi anni, posto grande attenzione alla questione Meridionale, che deve essere affrontata senza toni rivendicazionistici, ma con osservazioni di merito.
Infine, per quanto concerne il Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi e Parco Tecnologico ex D.Lgs n.31/2010, il Consiglio ha deliberato di dichiarare la totale contrarietà all’individuazione del territorio della regione Basilicata come sede di Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi e Parco tecnologico così come ipotizzato dalla proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee. Il sindaco Scavone ha evidenziato come il modello di sviluppo intrapreso dalla Regione Basilicata sia assolutamente incompatibile con l’individuazione nel territorio lucano di una sede di Deposito Nazionale di rifiuti radioattivi e che la Basilicata, rispetto agli obiettivi strategici del Paese, fa già la sua parte in questo con la Trisaia di Rotondella, ma anche rispetto agli obiettivi energetici, ospitando i due impianti su terra più grandi d’Europa per quanto riguarda le attività estrattive legate al petrolio. Esiste un movimento che accoglie i sindaci lucani, la Regione Basilicata ed i sindacati che oppone tutte le osservazioni tecniche e politiche del caso all’individuazione di un sito di questo tipo sul nostro territorio regionale. Pur non essendo individuato tra i siti idonei, il Comune di Tito ritiene obbligatorio e doveroso far sentire la propria voce e di deliberare, all’unanimità, che la Basilicata non è territorio idoneo ad accogliere il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi ed il Parco Tecnologico, di ritenere denuclearizzato il proprio territorio e di dare mandato al Sindaco a produrre nelle sedi preposte tutte le osservazioni utili a comprovare l’inidoneità dei territori del Comune di Tito e della Regione Basilicata quale sede di Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e Parco Tecnologico e di trasmettere questa deliberazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Ambiente e al Presidente della Regione Basilicata.